lunedì 7 maggio 2012

Tasse e suicidi

Come si poteva facilmente immaginare, la crisi economica unitamente all'aumento indiscriminato delle tasse ha causato una valanga di suicidi, che io sappia siamo attualmente a 23, ma non mi tengo aggiornato, magari ce ne sono stati altri.

Premesso che, ovviamente, è sempre sbagliato suicidarsi, e poi suicidarsi per motivi economici ancora di piu', certo non può mancare la comprensione e la compassione per queste persone disperate.

E allora, cosa bisogna fare per evitare il ripetersi di questi episodi ?

Il ragionamento è alla portata di tutti:

- le tasse devono essere basse, altrimenti se sono troppo alte non ce la fai, specie se hai famiglia. E poi ti scappa la voglia di lavorare.

- per poter essere basse, bisogna che tutti le paghino. Altrimenti, se sono basse e ci sono quelli che non le pagano, va a finire che i soldi non bastano per pagare i servizi pubblici.

- il concetto di "tasse basse" è relativo, devono essere piu' basse per l'artigiano con sei figli a carico che non per Agnelli o Marcegaglia (questo concetto tecnicamente si chiama "progressività"). Però non devono essere troppo alte nemmeno per Agnelli e Marcegaglia, altrimenti, comprensibilmente, scappano in qualche altro paese

- per poter essere basse le tasse, bisogna che la spesa pubblica non sprechi i soldi. Se ci sono troppi sprechi, i soldi non bastano e bisogna alzare le tasse

- tutto quanto sopra NON è stato fatto in Italia per una trentina d'anni, e anzi si è andati sempre peggiorando: tasse troppo alte, che pero' molti non pagano. Denaro pubblico sprecato, talmente tanto che le tasse, pur alte, non bastano a coprire la spesa pubblica. Per cui necessità di farsi prestare soldi, sempre di più, per cui attualmente abbiamo troppi debiti e siamo in mano ad una sorta di usura legalizzata (400 punti di spread è già usura, probabilmente)

- una cosa è certa: non ne usciremo continuando con la medesima politica, cioè continuando ad aumentare le tasse, a far fuggire le imprese, a scoraggiare le famiglie, a prendere a prestito a tassi sempre piu' alti, a non porre mano ad una seria riduzione della spesa pubblica

Per uscire dalla crisi, a mio avviso ci sono due possibilità: chiamiamole PIANO A e PIANO B

Il piano A è più soft, se avessimo dei politici che davvero ci tengono al "bene comune" probabilmente sarebbe sufficiente, ma dato l'attuale panorama politico italiano temo che non basterà

Il piano B è pesante, ma tutto sommato razionale. Molto probabilmente funzionerebbe, ma richiede l'uscita dall'Euro, per cui ci sarebbero probabili contraccolpi politici, sul sistema economico ecc.
A lungo andare pero', se c'e' la buona volontà, dovrebbe abbastanza risolvere le cose, per quanto è possibile risolverle.

Nelle prossime puntate entreremo maggiormente nei dettagli dei due "piani"


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