lunedì 24 ottobre 2011

Plusvalenze non realizzate

Un problema importante si pone in relazione alle plusvalenze non realizzate.
Spesso accade che si posseggano dei beni (specialmente case, terreni, azioni) che col tempo si rivalutano, non solo per effetto dell'inflazione, ma anche per altre cause (per esempio un terreno diventa edificabile, un immobile acquista valore per effetto della sua posizione particolarmente vantaggiosa, un'azione aumenta di prezzo per effetto del buon andamento della società ecc.)

Normalmente le plusvalenze su questi beni vengono tassate nel momento in cui avviene la vendita dei beni (ovviamente andrebbero depurate dall'inflazione).
Tuttavia può avvenire, per una serie di circostanze, che la vendita venga differita nel tempo ad un termine indefinitamente lontano, per cui la tassazione di queste plusvalenze, in sostanza, non avviene mai.

Per i beni posseduti da persone fisiche, questo problema è abbastanza relativo, nel senso che comunque tutti dobbiamo morire, per cui presto o tardi, al momento della successione, si potranno agevolmente tassare queste plusvalenze latenti, obbligando ad inserire nella denuncia di successione la differenza tra valore al momento della morte e prezzo di acquisto rivalutato per l'inflazione, e poi ribaltando la plusvalenza sul reddito degli eredi, eventualmente a tassazione separata.

Non è invece possibile attuare questa soluzione per i beni posseduti da società ed enti, in quanto le società, essendo una finzione giuridica, "non muoiono mai". Tanto è vero che ci sono società ed enti costituiti secoli fa, e tuttora esistenti.

In questo caso non è accettabile che si differisca sine die la tassazione: è necessario che il reddito imponibile di queste società venga determinato tenendo conto anche delle plusvalenze latenti, ancorchè non evidenziate in bilancio.
Questo andrebbe fatto in teoria ogni anno, ma come minimo si potrebbe istituire una imposizione speciale ogni 10 anni (sulla falsariga della vecchia INVIM decennale, che qualcuno ancora ricorderà), con la quale periodicamente vengono tassati i redditi derivanti da plusvalenze effettivamente esistenti, ma non ancora realizzate.

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